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Comunicato stampa del comune di Lumezzane

 

 


 

 

 
La carenza di acqua potabile che Lumezzane sta soffrendo è dovuta alla scarsità di precipitazioni degli ultimi mesi, che ha messo a dura prova le nostre fonti di approvvigionamento. Le sorgenti ed i pozzi lumezzanesi stanno infatti dando una portata che è pari a circa la metà della piena portata (si veda la tabella allegata) e, poiché i consumi sono aumentati insieme alla stagione calda, si è costretti a chiudere l’erogazione durante le ore notturne per consentire ai serbatoi di riempirsi il più possibile durante la notte, in modo di per poter far fronte alle esigenze del giorno dopo.
Va assolutamente specificato che tutta l’acqua del Comune di Lumezzane viene distribuita soltanto ai cittadini lumezzanesi e nemmeno una goccia viene venduta ad altri Comuni. Questa della vendita dell’acqua è una assoluta falsità che circola senza alcun fondamento di verità.

Cosa si sta facendo

In questi mesi di scarsità di precipitazioni il Comune di Lumezzane ha dato incarico al gestore del servizio (la società ASVT) di cercare nuove fonti di approvvigionamento, nuove sorgenti e pozzi, di investire per ridurre l’entità delle perdite, e di gestire le chiusure notturne per ridurre le perdite e lasciare tempo ai serbatoi di riempirsi durante la notte.

Cosa non serve per risolvere il problema

Lumezzane ha un buon numero di serbatoi dislocati sul territorio, conformi agli standard di realizzazione di reti di acquedotto. La capacità dei serbatoi, comunque, è all’incirca quella di un terzo del consumo giornaliero. Ciò significa che i serbatoi sono utili per superare i picchi di consumo che avvengono durante la giornata, ma non ci sono riserve sufficienti per assicurare il servizio per diversi giorni.
In pratica, se la portata d’acqua offerta dalle fonti è minore del quantitativo consumato, in alcune ore i serbatoi si svuotano. Servirebbe a poco, dunque, costruirne uno o dieci nuovi, poiché essi potrebbero allungare l’autonomia solo per qualche ora in più. Il problema non sono i serbatoi o gli invasi, il problema è la carenza di acqua.

Cosa aiuta a risolvere il problema

La ricerca di nuove sorgenti: il comune ha incaricato la società ASVT di fare indagini geologiche per trovare altre vene di falda acquifera, per poter aumentare la disponibilità. Sono però studi lunghi e complessi. Una volta progettate e realizzate le opere si potrà avere acqua in più, ma è un obiettivo di medio-lungo termine.
Analisi dei pozzi dismessi: sono presenti sul territorio lumezzanesi molti pozzi utilizzati in passato dalle aziende, oggi non più sfruttati o sfruttati solo parzialmente. Il Comune ha commissionato le analisi qualitative su 6 di questi pozzi, per verificare il possibile utilizzo per i cittadini, ma ben 5 sono risultati inutilizzabili per l’inquinamento da Cromo esavalente, una sostanza altamente tossica utilizzata nei cicli industriali tipici della valle. In pratica certe abitudini del passato, non del tutto superate, hanno compromesso la risorsa idrica oggi e lo faranno ancora per molti anni a venire.
Il vero investimento è quello di eliminare o ridurre le perdite della rete (che superano il 40% dell’acqua immessa), intervenendo con manutenzioni e sostituzioni dei tratti di rete più vecchi. Ma non è facile trovarle: per ogni perdita visibile ce ne sono molte altre nascoste sottoterra, difficili da individuare. Nel corso del 2007, gli interventi sulle perdite di acquedotto sono stati ben 132, in tutto il territorio lumezzanese.
In questi mesi di scarsità di precipitazioni e, conseguentemente, di ridotta portata delle sorgenti, un altro importante contributo può venire dai cittadini, cercando di limitare i consumi allo stretto indispensabile ed evitando di bagnare giardini ed orti.
Sappiamo che è antipatico avere il prato secco, ma è assai più antipatico avere intere frazioni senza acqua perché i serbatoi sono esauriti, ben prima delle 22 di sera.
 
 
 

Scheda: la gestione del servizio idrico

La gestione del Servizio Idrico Integrato - cioè il ciclo completo dell’acqua dal servizio acquedotto al servizio fognatura e depurazione - non è più di competenza del Comune (questo per legge e non per scelta) ed è passato all’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) della Provincia di Brescia, il quale in Valtrompia l’ha affidato alla società ASVT, di cui il Comune di Lumezzane è socio. Ciò significa che i Comuni non possono più gestire singolarmente  e direttamente, come accadeva in passato, il ciclo delle acque, perché non hanno massa critica sufficiente per poter ottemperare alle prescrizioni del legislatore.
La scelta di conferire il servizio all’ASVT è motivata dal fatto che essa è una delle aziende che hanno la possibilità di gestire il ciclo delle acque, garantendo al tempo stesso la maggiore vicinanza ai Comuni che vi partecipano in termini di servizio e attenzione al territorio. L’alternativa sarebbe stata quella di confluire in una società molto più lontana e che accorperebbe diverse decine di Comuni dislocati in modo non omogeneo e quindi con una capacità di attenzione ai problemi specifici del singolo territorio molto più bassa.
La stessa autorità d’ambito (ATO) ha fissato una tariffa unica per tutta la Provincia, che non dipende più dalle decisioni di nessun Comune e che consentirà di realizzare gli investimenti necessari per costruire il collettore e il depuratore necessari alla Valletrompia. Gli aumenti previsti non potranno superare il 25% all’anno e, arrivati a regime, prevederanno che in tutta la Provincia di Brescia, l’acqua avrà la stessa tariffa per tutti i cittadini, indipendentemente da quale società operativa segue il servizio. La tariffa sarà pari a circa 1 € per ogni mille litri.

 

Lumezzane, 25 luglio 2007

 

 

L’Assessore all’Urbanistica
Comune di Lumezzane

                                                                                               
Carlo Seneci
                                                                                               

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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